(Luisa Livrieri, fondatrice Bam Brewery Pub)

La fondatrice del noto locale a Milano, racconta a CUOREECONOMICO il mondo reale dei giovani imprenditori, in preda a un cumulo di forze negative originatesi dalla contingenza, che rende impossibile crescita e solvibilità della piccola impresa: “Bolletta da 2000 euro, impossibile resistere”

«Mi scuso anticipatamente se le scrivo così a freddo, senza che ci sia una conoscenza diretta», comincia così la toccante missiva di Luisa Livrieri. Luisa è la giovane imprenditrice che in piena crisi nel 2018 si è rimboccata le maniche e ha investito con coraggio aprendo la sua attività.

La sua scelta verte su un luogo di socialità orientato al settore della birra artigianale, che in previsione quest’anno promette nonostante tutto una crescita stimata nei prossimi cinque anni del 14,1 percento, con un valore complessivo superiore ai 38 miliardi. L’accoppiata “birra & pub” vale, secondo l’istituto di ricerca Piepoli, almeno 4 miliardi di euro.

Però c’è un però. Tutto rema contro l’imprenditrice Luisa, che si trova ad affrontare l’emergenza sanitaria, le chiusure forzate, il caro-prezzi e, se non bastasse, l’inflazione a doppia cifra.

Un effetto domino che, nonostante il promettente andamento del mercato di riferimento, colpisce e obbliga le piccole imprese come quelle di Luisa a chiudere per sempre oppure a compiere scelte infauste, abbassando la qualità dei prodotti e del servizio offerto. Ferma, obiettiva, offesa ma irriducibile, Luisa adesso chiede alle istituzioni che qualcosa venga fatto.